Dio sia misericordioso con me un peccatore

 Dio sia misericordioso con me un peccatore

“Dio sia misericordioso verso di me peccatore “(Luca 18:13)

C’è il pericolo di dare l’impressione che guardiamo dall’alto in basso gli altri in un atteggiamento superiore. Questo irritò Gesù un giorno quando era in mezzo a persone del genere. Questo lo spinse a narrare una parabola, una storia terrena con un significato celeste.

Ha parlato di due uomini che si sono recati in un luogo di culto per pregare. Uno era molto fiducioso della propria giustizia e pregava per se stesso, il che significava che in realtà stava solo pregando per se stesso. Così, il suo tempo di preghiera ha avuto un cattivo inizio. Egli non ha preso una posizione che suggerisce alcun grado di umiltà, piuttosto si alzò e invece di pregare ha iniziato a praticare su se stesso.

Quello che ha detto era per lo più vero, ha ringraziato Dio che non era come gli altri uomini, non era un ladro, malfattore o adultero. Era grato di non essere come un altro uomo che ha notato a distanza nel tempio. L ” altro uomo era un esattore delle tasse, molto probabilmente considerato come un truffatore che ha addebitato più del dovuto e intascato il saldo.

Piuttosto che essere un truffatore, l’orgoglioso Fariseo poteva dire che digiunava due volte a settimana e dava un decimo del suo reddito. Invece di impressionare Gesù, la sua preghiera era odiosa, il tipo di preghiera che Dio non ascolta.

Spesso quando preghiamo, il peccato viene in mente come ha fatto con questo uomo orgoglioso. L’intoppo era che i peccati che mi venivano in mente erano solo i peccati di altre persone. Non ha mai menzionato alcun peccato che avrebbe potuto commettere.

In piedi a distanza c’era l’esattore delle tasse che diede all’orgoglioso Fariseo diversi suggerimenti e indicazioni per pregare. Era in grado di fare paragoni tra lui e l’altro uomo che disprezzava.

Gesù si guardava intorno nel tempio e vide entrambi gli uomini e anche lui fece paragoni. Notò che l’esattore delle tasse sembrava abbattuto, la sua postura indicava umiltà e non alzava nemmeno la testa come facevano molti altri in preghiera. Forse diciamo” pieghiamo il capo in preghiera ” senza volerlo seguendo l’esempio di quest’uomo.

Il pubblicano non ha nemmeno messo le mani insieme in un gesto pio, ma invece ha battuto il petto indicando agonia della mente e disse: “Dio abbi pietà di me peccatore!”Un esempio di una delle brevi ma grandi preghiere della Scrittura.

Vi siete mai chiesti cosa potrebbe accadere dopo la fine delle nostre preghiere? Finiscono quando diciamo ” Amen?”Ovviamente no. Sono valutati da Dio. Il nostro atteggiamento è giusto? La nostra postura rappresenta l’umiltà? Che dire delle nostre parole: riconosciamo che Dio è un Dio di misericordia come fece l’esattore delle tasse?

Il versetto 14 ci dà il verdetto di Gesù. Fu il pubblicano che andò a casa giustificato davanti a Dio, piuttosto che il Fariseo e la conclusione della questione fu. Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato ”