Ipostasi (filosofia e religione)

Italo-greco icona, che rappresenta la Santissima Trinità, Venezia (16 ° secolo)

Vedi anche: unione Ipostatica

Il termine ipostasi ha un significato particolare nella teologia Cristiana, in particolare Cristiana, Triadology (studio della Santissima Trinità), e anche in Cristologia (studio di Cristo).

Ipostasi Cristiana TriadologyEdit

Cristiana Triadology (studio della Santissima Trinità) tre concetti teologici sono emerse nel corso della storia, in riferimento al numero e i reciproci rapporti di ipostasi divina:

  • monohypostatic (o miahypostatic) concetto di avvocati che Dio ha una sola ipostasi;
  • dyohypostatic concetto di avvocati che Dio ha due ipostasi (Padre e Figlio);
  • trihypostatic concetto di avvocati che Dio ha tre ipostasi (Padre, Figlio e Spirito Santo).

Ipostasi in ChristologyEdit

all’Interno di una Cristologia, due concetti teologici sono emerse nel corso della storia, in riferimento all’Ipostasi di Cristo:

  • monohypostatic concetto (in Cristologia) sostiene che Cristo ha una sola ipostasi;
  • dyohypostatic concetto (in Cristologia) sostiene che Cristo ha due ipostasi (divina e umana).

Storia d’usoEdit

Negli scritti paleocristiani, l’ipostasi era usata per indicare “essere” o “realtà sostanziale” e non era sempre distinta nel significato da termini come ousia (‘essenza’), substantia (‘sostanza’) o qnoma (termine specifico nel cristianesimo siriaco). E ‘ stato utilizzato in questo modo da Tatian e Origene, e anche negli anatemi allegato al Credo niceno del 325.

E ‘ stato principalmente sotto l’influenza dei Padri cappadociani che la terminologia è stata chiarita e standardizzata in modo che la formula “tre ipostasi in una ousia” è venuto per essere accettato come un epitome della dottrina ortodossa della Trinità. In particolare, Basilio di Cesarea sostiene che i due termini non sono sinonimi e che, quindi, non devono essere utilizzati indiscriminatamente in riferimento alla divinità. Scrive:

La distinzione tra ousia e ipostasi è la stessa di quella tra il generale e il particolare; come, ad esempio, tra l’animale e l’uomo in particolare. Pertanto, nel caso della Divinità, confessiamo una essenza o sostanza in modo da non dare variante definizione di esistenza, ma confessiamo una particolare ipostasi, in modo che la nostra concezione del Padre, Figlio, e lo Spirito Santo può essere senza confusione e chiaro.

Questo consenso, tuttavia, non è stato raggiunto senza una certa confusione in un primo momento nella mente dei teologi occidentali, dal momento che in Occidente il vocabolario era diverso. Molti teologi di lingua latina hanno inteso l’ipo-stasi come “sub-stantia” (sostanza); pertanto, quando si parla di tre “ipostasi” nella divinità, potrebbero sospettare tre “sostanze” o triteismo. Tuttavia, dalla metà del V secolo in poi, segnato dal Concilio di Calcedonia, la parola è venuto a essere in contrasto con ousia e usato per significare “realtà individuale”, soprattutto in ambito trinitario e cristologica contesti. Il concetto cristiano della Trinità è spesso descritto come un unico dio esistente in tre distinte ipostasi / personae / persone.