Leonardo da Vinci
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Nel 1482 Leonardo da Vinci scrisse una proposta ambiziosa a Lodovico Sforza, il potente Duca di Milano. Oltre ad offrire le sue capacità di ingegnere civile, architetto, costruttore di ponti e progettista di armi militari futuristiche per potenziare e proteggere i soldati milanesi dalla minaccia della conquista francese, da Vinci propose la fusione di un’enorme statua in bronzo di un cavallo-il Cavallo * – per fare da guardia al castello del Duca e onorare suo padre, Francesco Sforza. Lodovico, uno dei più potenti leader del Rinascimento italiano, che ha speso quantità sorprendenti di denaro per far avanzare le arti e le scienze, impiegato da Vinci e divenne il suo mecenate più influente.
Mentre da Vinci manteneva il suo studio, supervisionava il lavoro dei suoi apprendisti e lavorava alla pittura dell’Ultima Cena, la versione in argilla alta 24 piedi del grande cavallo prese forma in un vigneto vicino al castello del Duca. Settanta tonnellate di bronzo furono messe da parte per la fusione, ma quando la guerra con Carlo VIII di Francia apparve imminente, questa risorsa fu dirottata per le armi, e il Cavallo mantenne la sua veglia in argilla.
Nel 1499 Milano cadde senza combattere, e vittoriosi arcieri francesi usarono il cavallo d’argilla per il tiro al bersaglio reducing riducendolo a un cumulo di macerie. Da Vinci aveva il cuore spezzato.