Papale dimissioni: il caso di Celestino V

La notizia di Papa Benedetto XVI dimissioni riporta alla mente un’immagine dalla nostra collezione di libri rari che illustra un precedente papale dimissioni, che di Papa Celestino V. Celestino appare insieme con il suo successore, Bonifacio VIII, in un’immagine in apertura di un 1514 edizione del Liber Sextus: Sextus decretalium liber a Bonifacio. vij. in concilio Lugdunensi editus (Venezia: Luca Antonio Giunta, 1514). Il Liber Sextus faceva parte del Corpus Juris Canonici (“Il Corpo del diritto canonico”) che servì come fondamento del diritto canonico nella Chiesa cattolica dal Medioevo fino al 1917.

Non sorprende trovare immagini di Bonifacio VIII all’apertura del Liber Sextus, poiché è il papa che ne ordinò la compilazione. È sorprendente trovare immagini così poco lusinghiere. La xilografia raffigura due scene della vita di Bonifacio.

In primo piano, Bonifacio abbraccia una volpe che tira la tiara papale dalla testa del suo predecessore, Celestino V. Una colomba sopra la testa di Celestino simboleggia lo Spirito Santo che conferisce la sua benedizione su Celestino. In sostanza, l’immagine ripete l’accusa che Bonifacio ha ingannato il santo Celestino a dimettersi.

Celestino V era stato un monaco rinomato per la sua pietà e ascesi, che ha fondato un ramo stretto dei Benedettini. Un Collegio di Cardinali diviso lo elesse nel luglio 1294 dopo aver fallito per oltre due anni nell’eleggere uno dei propri. Il nuovo papa accettò la sua elezione a malincuore, e presto concluse che era inadatto e non voleva continuare a servire come papa. Alcune fonti dicono che la decisione di Celestino di dimettersi fu solo sua, mentre altre dicono che il cardinale Benedetto Gaetani, il futuro Bonifacio VIII, lo spinse e lo indusse a dimettersi. Tutti concordano sul fatto che Bonifacio abbia redatto la costituzione papale che autorizza le dimissioni di un papa. Bonifacio fu eletto papa subito dopo, nel dicembre 1294. Celestino cercò di tornare alla vita di eremita, ma morì prigioniero di Bonifacio nel 1296. Celestino fu canonizzato nel 1313.

È interessante notare che Papa Benedetto XVI ha visitato le spoglie di Celestino nel 2009, dopo che erano sopravvissute al terremoto dell’Aquila (vedi foto qui). Ha proclamato l’Anno Celestino dal 28 agosto 2009 al 28 agosto 2010, in occasione dell’800 ° anniversario della nascita di Celestino.

A destra dell’immagine qui mostrata è una scena della fine del papato di Bonifacio VIII, nel 1303. Fu fatto prigioniero dal potente clan Colonna di Roma, con il quale Bonifacio portò avanti un’aspra e sanguinosa faida. I Colonnas e il loro alleato, re Filippo IV di Francia, chiesero le dimissioni di Bonifacio, a cui Bonifacio rispose che sarebbe ” morto prima.”Il suo desiderio è stato esaudito pochi giorni dopo. Fu Filippo IV a nominare Celestino V per la santità.

Sia Bonifacio che Celestino fanno apparizioni nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Dante colloca Bonifacio nell’ottavo cerchio dell’Inferno, riservato ai colpevoli di simonia. L’esilio di Dante da Firenze fu il risultato diretto delle macchinazioni politiche di Bonifacio VIII, e Bonifacio fu “il più vituperato nemico teologico, politico e personale di Dante” (Danteworlds website, University of Texas at Austin). Celestino V è creduto di essere il codardo accanto alla porta dell’Inferno che ha fatto “il grande rifiuto” abdicando al papato e aprendo la strada per l’elezione di Bonifacio a papa.

Per citazioni a scritti accademici sulle dimissioni papali nel Medioevo, vedi “La prima abdicazione papale da sei secoli”, un post nell’eccellente blog Rechtsgeschiedenis, “Storia legale con una visione olandese.”Gli articoli di Wikipedia su Celestino V e Bonifacio VIII forniscono ulteriori dettagli e collegamenti a fonti aggiuntive.

MIKE MIKE WIDENER, bibliotecario di libri rari