Prefetto
Prefetto, latino Praefectus, plurale Praefecti, nell’antica Roma, uno qualsiasi dei vari alti funzionari o magistrati con funzioni diverse.
Nella prima repubblica, un prefetto della città (praefectus urbi) è stato nominato dai consoli ad agire in assenza dei consoli da Roma. La posizione perse gran parte della sua importanza temporaneamente dopo la metà del iv secolo ac, quando i consoli iniziarono a nominare pretori per agire in assenza dei consoli. L’ufficio di prefetto fu dato nuova vita dall’imperatore Augusto e continuò ad esistere fino alla fine dell’impero. Augusto nominò un prefetto della città, due prefetti pretoriani (praefectus praetorio), un prefetto dei vigili del fuoco e un prefetto della fornitura di grano. Il prefetto della città era responsabile del mantenimento della legge e dell’ordine all’interno di Roma e acquisiva la piena giurisdizione penale nella regione entro 100 miglia (160 km) dalla città. Sotto l’impero successivo fu a capo dell’intero governo della città di Roma. Due prefetti pretoriani sono stati nominati da Augusto nel 2 ac al comando della guardia pretoriana; il posto è stato successivamente di solito confinato ad una sola persona. Il prefetto del pretorio, essendo responsabile della sicurezza dell’imperatore, acquisì rapidamente un grande potere. Molti divennero primi ministri virtuali per l’imperatore, Seiano è il primo esempio di questo. Altri due, Macrino e Filippo l’Arabo, si impadronirono del trono.
Nel 300 d.C. i prefetti pretoriani dirigevano virtualmente l’amministrazione civile dell’impero. Eseguirono poteri giudiziari come delegati dell’imperatore, organizzarono prelievi fiscali e supervisionarono i governatori provinciali. Comandarono anche truppe e servirono come quartermasters general alla corte dell’imperatore. Sotto l’imperatore Costantino I il Grande (regnò 312-337), i prefetti pretoriani furono spogliati dei loro comandi militari, ma mantennero le loro funzioni giudiziarie e finanziarie e rimasero i più alti ufficiali dell’impero.