Saint-Maximin-la-Sainte-Baume
La cittadina fu trasformata dal ben pubblicato ritrovamento, il 12 dicembre 1279, nella cripta di Saint-Maximin, di un sarcofago che fu proclamato tomba di Maria Maddalena, segnalato dai miracoli e dal conseguente culto di Maria Maddalena e San Massimino, che fu assiduamente coltivato da Carlo II d’Angiò, re di Napoli. Ha fondato il massiccio gotico Basilique Ste. Marie-Madeleine nel 1295; la basilica ebbe la benedizione di Bonifacio VIII, che la pose sotto il nuovo ordine dei Domenicani.
La tradizione fondatrice sosteneva che le reliquie di Maria Maddalena erano conservate qui, e non a Vézelay, e che lei, suo fratello Lazzaro e un certo Massimino fuggirono dalla Terra Santa con una barca miracolosa senza timone né vela e sbarcarono a Saintes-Maries-de-la-Mer, nella Camargue vicino ad Arles. Massimino è venerato come San Massimino, un nome condiviso dal 3 ° secolo Maximin di Treviri e il 1 ° secolo martire, Massimino di Aix, che leggenda medievale conflated con il successivo Maximin; il Maximin conflated è stato aggiunto nel discusso periodo medievale a precedenti liste dei Settanta discepoli.
Dopo lo sbarco in Camargue, Maria Maddalena venne a Marsiglia e convertì la popolazione locale. Più tardi nella vita, secondo la leggenda fondatrice, si ritirò in una grotta nelle montagne Sainte-Baume. Fu sepolta a Saint-Maximin, che non era un luogo di pellegrinaggio nei primi tempi, anche se c’è una cripta gallo-romana sotto la basilica. Sarcofagi sono mostrati, di San Massimino, Ste. Marcelle, Ste. Suzanne e St. Sidoine (Sidonio) così come il reliquiario, che si dice contenere i resti di Maria Maddalena. Test genetici di alcuni dei capelli nel reliquiario ha confermato che si trattava di capelli di una donna di possibile ascendenza ebraica, ma non confermano l’identità della fonte dei capelli.
La costruzione della basilica, iniziata nel 1295, fu completata per quanto riguarda la cripta quando fu consacrata nel 1316. In esso sono stati installati un monumento funerario gallo-romano-del 4 ° secolo infatti-e quattro sarcofagi marmorei, i cui bassorilievi permettono un’identificazione cristiana.
La peste nera del 1348, che uccise metà della popolazione locale, interruppe la campagna di costruzione, che non fu ripresa fino al 1404, ma trovò la sesta baia della navata completa entro il 1412. I lavori proseguirono fino al 1532, quando si decise di lasciare la basilica così com’era, senza una facciata ovest finita o portale o campanili, caratteristiche che manca fino ad oggi. La pianta presenta un’abside principale affiancata da due absidi sussidiarie. La sua grande navata è senza transetto. La navata è affiancata da sedici cappelle nelle navate laterali.