Schema automatico multiplo

Teoria dell’auto-discrepanzain Teoria dell’auto-discrepanzain Teoria dell’auto-discrepanza

(Higgins, 1987,1989 a).

Reale auto-come si è attualmente

Ideale auto-come si vorrebbe essere

Dovrebbe auto-quello che pensi che si dovrebbe essere

Le discrepanze tra il sé reale e il sé ideale provocano emozioni di sconforto (delusione, insoddisfazione, tristezza); le discrepanze tra il sé reale e il sé giusto portano all’agitazione (paura, minaccia , irrequietezza, ansia)

Se una persona crede di poter risolvere la discrepanza influisce sui tipi di emozioni vissute. L’incapacità di credere nella capacità di soddisfare il proprio ideale è associata a depressione, svogliatezza e stanchezza. Percepire una discrepanza tra il proprio sé reale e il sé ideale come non suscettibile di chiusura produce un senso di disperazione, una depressione correlata all’abilità (p.192)

Complessità di sé (Linville, 1987) meno complessa è la rappresentazione cognitiva di una persona del sé, più estreme saranno le oscillazioni della persona nell’affetto e nell’auto-valutazione in risposta ai propri alti e bassi. L’auto-complessità agisce come un buffer contro l’impatto negativo degli eventi di vita stressanti.

Stabilità del concetto di sé?

Più concetti di sé che sono situazionalmente cued. Il concetto di auto-lavoro è continuamente attivo, lo spostamento è risposta ai bisogni personali e alle contingenze situazionali. Regola il comportamento in corso.

Effetti di contesto-attiva uno schema di auto piuttosto che un altro. Quando le persone si descrivono menzionano attributi che li rendono distintivi in un dato contesto.

Innesco – che le parti di sé che sono stati recentemente attivati dalla precedente esperienza anche l’influenza che i componenti sono attualmente accessibili per l’interpretazione corrente

Wicklund – obiettivo consapevolezza di auto – innesco – comporta la codifica focalizzata l’attenzione diretta verso un aspetto di auto – codifica di informazioni in termini di rilevanza per l’auto, diventiamo consapevoli di sé, quando ci vediamo allo specchio, di sentire la nostra voce su nastro; sappiamo di essere.

Quando siamo consapevoli di noi stessi valutiamo noi stessi; confrontandoci con alcuni standard (può produrre sentimenti negativi e depressione)

L’autoconsapevolezza può servire come guida comportamentale (Duval, Duval & Neely (1979) videocassetta sulla malattia venerea; self vs. non-self focus/ priming – mettere in mente sé in relazione al problema. Le SS auto-focalizzate erano più propense a fare qualcosa (immagina di essere dal medico e lei ti dice che sei sieropositivo). Ss nella condizione di auto-messa a fuoco erano più propensi ad ascoltare gli argomenti e a vedere un medico. Adescamento un set di memoria su di te e te in relazione al problema

Scala di autocoscienza – una disposizione a focalizzare l’attenzione verso l’interno; privato s.c. – concentrarsi sugli aspetti personali del sé (sensazioni corporee, credenze…); autocoscienza pubblica – la nostra consapevolezza di essere un oggetto sociale

Le identità di genere, razziali ed etniche fanno parte dello schema di sé; i concetti di sé riflettono il carattere distintivo. Quando 4 ° elementare è stato chiesto di descrivere se stessi hanno detto di cose che li distinguono