Scultura di Leonardo da Vinci
Scienza della pittura
Leonardo advocacy di una scienza della pittura è meglio visualizzato nel suo quaderno scritti sotto il titolo generale “Sulla pittura.”I quaderni forniscono la prova che, tra i molti progetti da lui progettati, intendeva scrivere un trattato sulla pittura. Dopo aver ereditato il vasto lascito manoscritto di Leonardo nel 1519, si ritiene che, qualche tempo prima del 1542, Melzi ne estrasse brani e li organizzò nel Trattato della pittura che è attribuito a Leonardo. Solo circa un quarto delle fonti del manoscritto di Melzi—noto come Codex Urbinas, nella Biblioteca Vaticana—sono state identificate e collocate nei taccuini esistenti, ed è impossibile valutare quanto la presentazione del materiale da parte di Melzi riflettesse le intenzioni specifiche di Leonardo.
Copie abbreviate del manoscritto di Melzi apparvero in Italia alla fine del XVI secolo, e nel 1651 le prime edizioni a stampa furono pubblicate in francese e in italiano a Parigi da Raffaelo du Fresne, con illustrazioni su disegni di Nicolas Poussin. La prima edizione completa del testo di Melzi non apparve fino al 1817, pubblicato a Roma. Le due edizioni moderne standard sono quelle di Emil Ludwig (1882; in 3 vol. con traduzione in tedesco) e A. Philip McMahon (1956; in 2 vol., un facsimile del Codex Urbinas con traduzione in inglese).
Nonostante le incertezze che circondano la presentazione delle idee di Leonardo da parte di Melzi, i passaggi nei taccuini esistenti di Leonardo identificati con il titolo “Sulla pittura” offrono un’indicazione del trattato che Leonardo aveva in mente. Come era consuetudine nei trattati del tempo, Leonardo progettò di combinare l’esposizione teorica con informazioni pratiche, in questo caso offrendo consigli pratici di carriera ad altri artisti. Ma la sua preoccupazione principale nel trattato è stato quello di sostenere che la pittura è una scienza, elevando il suo status di disciplina dalle arti meccaniche alle arti liberali. Definendo la pittura come “l’unico imitatore di tutte le opere manifeste della natura”, Leonardo diede un significato essenziale all’autorità dell’occhio, credendo fermamente nell’importanza di saper vedere. Questa era l’idea informatrice dietro la sua difesa della pittura come scienza.
Nei suoi quaderni Leonardo persegue questa difesa attraverso la forma del paragone, una disputa che fa avanzare la supremazia della pittura sulle altre arti. Radica il suo caso nella funzione dei sensi, affermando che “l’occhio si illude meno di qualsiasi altro senso”, e suggerisce quindi che l’osservazione diretta inerente alla creazione di un dipinto ha una qualità veritiera e scientifica. Dopo aver affermato che i risultati utili della scienza sono “comunicabili”, afferma che la pittura è altrettanto chiara: a differenza della poesia, sostiene, la pittura presenta i suoi risultati come una “questione per la facoltà visiva”, dando “soddisfazione immediata agli esseri umani in nessun altro modo che le cose prodotte dalla natura stessa.”Leonardo distingue anche tra pittura e scultura, sostenendo che il lavoro manuale coinvolto nella scultura toglie i suoi aspetti intellettuali, e che la sfida illusionistica della pittura (lavorare in due piuttosto che in tre dimensioni) richiede che il pittore possieda una migliore comprensione dei principi matematici e ottici rispetto allo scultore.
Nel definire la pittura come scienza, Leonardo ne sottolinea anche le basi matematiche. Nei quaderni spiega che le 10 funzioni ottiche dell’occhio (“oscurità, luce, corpo e colore, forma e posizione, distanza e vicinanza, movimento e riposo”) sono tutte componenti essenziali della pittura. Egli affronta queste funzioni attraverso discorsi dettagliati sulla prospettiva che includono spiegazioni di sistemi prospettici basati sulla geometria, proporzione, e la modulazione di luce e ombra. Egli distingue tra i tipi di prospettiva, tra cui la forma convenzionale basata su un singolo punto di fuga, l’uso di più punti di fuga, e la prospettiva aerea. Oltre a questi sistemi ortodossi, esplora-attraverso parole e disegni geometrici e analitici-i concetti di visione grandangolare, recessione laterale e prospettiva atmosferica, attraverso i quali la sfocatura della chiarezza e il progressivo alleggerimento del tono vengono utilizzati per creare l’illusione di una profonda recessione spaziale. Offre inoltre consigli pratici-sempre attraverso parole e schizzi—su come dipingere effetti ottici come luce, ombra, distanza, atmosfera, fumo e acqua, nonché su come ritrarre aspetti dell’anatomia umana, come la proporzione umana e le espressioni facciali.