Una panoramica del metodo Kjeldahl di determinazione dell’azoto. Parte II. Preparazione del campione, scala di lavoro, finitura strumentale e controllo qualità
Il metodo Kjeldahl è stato introdotto nel 1883 e consiste in tre fasi principali: digestione del campione, distillazione e determinazione dell’ammoniaca (la titolazione è il metodo principale). Il metodo Kjeldahl utilizza acido solforico, una varietà di catalizzatori e sali per convertire l’azoto legato organicamente nei campioni in ammonio con la sua successiva misurazione (Sáez-Plaza et al., 2013). Oggi, questo metodo è universalmente accettato e utilizzato in decine di migliaia di laboratori in tutto il mondo per l’analisi dell’azoto in un’ampia varietà di materiali, come alimenti, bevande, prodotti agricoli, campioni ambientali, prodotti chimici, biochimici e farmaceutici. Tuttavia, un’analisi di successo richiede un campionamento e una gestione del campione adeguati, che dipendono dal tipo di materiale. Il metodo Kjeldahl è stato convalidato e standardizzato per la stima totale delle proteine (grezze) per un’ampia varietà di matrici alimentari, determinate indirettamente dal loro contenuto di azoto, ed è il metodo di riferimento adottato da molte organizzazioni internazionali. La procedura Kjeldahl ha diverse varianti, basate principalmente sulla dimensione del campione e sull’apparecchiatura richiesta. Sono stati gradualmente introdotti una serie di metodi strumentali rapidi e accurati che presentano alcuni vantaggi rispetto alle tecniche più vecchie, se si desidera eseguire un gran numero di campioni. Pertanto, l’azoto estratto da Kjeldahl può essere determinato con diversi altri metodi, ad esempio spettrofotometrico, potenziometrico con elettrodo selettivo ionico, FIA, cromatografico ionico e metodi chemiluminescenti. Il controllo di qualità è essenziale per misurazioni accurate e precise dell’azoto con il metodo Kjeldahl. L’importanza del controllo di qualità nell’analisi di Kjeldahl è sottolineata in questa recensione. Nonostante alcuni fattori negativi (ad esempio, è pericoloso, lungo e laborioso), il metodo Kjeldahl e le sue varianti con finitura strumentale rimangono metodi accurati e affidabili.