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L’attività antibatterica dell’argento è nota da tempo e ha trovato una varietà di applicazioniperché la sua tossicità per le cellule umane è notevolmente inferiore rispetto ai batteri. Gli usi più ampiamente documentati sono il trattamento profilattico delle ustioni e la disinfezione dell’acqua. Tuttavia, i meccanismi con cui l’argento uccide le cellule non sono noti. Le informazioni sui meccanismi di resistenza sono apparentemente contraddittorie e persino la chimica di Ag+ in tali sistemi è poco conosciuta.
L’argento si lega a molti componenti cellulari, con i componenti della membrana probabilmente più importanti degli acidi nucleici. È difficile sapere se il forte legame rifletta la tossicità o la disintossicazione: alcuni ceppi batterici sensibili sono stati segnalati come accumulando più argento rispetto al corrispondente ceppo resistente, in altri apparentemente si verifica il contrario. In parecchi casesresistance è stato indicato per essere plasmid mediato. I plasmidi sono segnalati come difficili da trasferire e possono anche essere difficili da mantenere, come anche noi abbiamo trovato. I tentativi di trovare differenze biochimiche tra ceppi resistenti e sensibili hanno incontrato un successo limitato: le differenze sonosottile, come l’aumento dell’idrofobicità della superficie cellulare in un Escherichia coli resistente.
Alcuni dei problemi sono dovuti alla definizione di condizioni in cui è possibile osservare la resistenza. L’argento (I) ha dimostrato di legarsi ai componenti dei mezzi di coltura cellulare e la presenza di cloruro è necessaria per dimostrare la resistenza. Anche la forma di argento utilizzata deve essere considerata. Questo AgNO3 solubile in acqua isusually, che precipita prontamente come AgCl. Il composto clinicamente preferitoè la sulfadiazina d’argento altamente insolubile, che non causa ipocloremia nelle ustioni. È stato suggerito che i batteri resistenti sono quelli incapaci di legare Ag + più strettamente del cloruro. Può darsi che alcune forme di argento insolubile siano assorbite dalle cellule, come è stato trovato per il pollo. Nelle nostre condizioni sperimentali, l’argento complessato da alcuni ligandi è più citotossico diagno3, ma con ligandi correlati è considerevolmente meno tossico. C’è evidentemente un sottile gioco di solubilità e stabilità che dovrebbe premiare ulteriori indagini.